BUCA DEL CORNO - ENTRATICO


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concrezioni

LA GROTTA > VISITA DIDATTICA



A tener lezione su questo argomento è lo stesso abate Stoppani che nel 1866 ha steso alcune " Note per un corso annuale di geologia per uso degli ingegneri allievi del Reale Istituto Tecnico Superiore di Milano".
Sulla formazione delle stalattiti e delle stalagmiti scrive: "
Suppongasi la volta di una caverna a cui si addossino rocce calcaree, coperte da vegetazione che dia all'acqua d'infiltrazione il necessario gas acido carbonico. Una prima goccia che trasudi da essa volta, vi aderisce per un certo tempo, tanto che basti perché ne svapori in superficie. Alla superficie d'essa goccia si forma una crosta esilissima, una pellicola invisibile. Ma la goccia, ingrossando, cade rompendo il proprio involucro di cui non resta che porzione aderente alla volta, in forma di anello irregolarmente dentato, come deve essere quello che risulta da una pellicola lacerata da un corpo cadente. Alla prima goccia succede una seconda, e quindi al primo un secondo anello e via via, finché dalla sovrapposizione di tali anelli risulti un tubo. Ne risulterà necessariamente un cono rovesciato, appunto la forma ordinaria delle stalattiti. La forma di un cono riposante sopra la sua base sarà al contrario quella della stalagmite, creata invece sul suolo della caverna, dalle gocce stesse che cadono dalle stalattiti, e di cui continua l'evaporazione. Il cono stalattitico discende verso il suolo e lo stalagmitico ascende verso la volta, fino a che questi si toccano coi vertici opposti, e si fondono in uno, ed ecco l'origine di quelle colonne o pilastri che formano uno dei più pittoreschi ornamenti delle caverne".

I depositi concrezionali della grotta sono scarsi, localizzati e quasi sempre di colore terroso. Il candore del carbonato di calcio può essere sporcato da ossidi o da materiale argilloso presente nella roccia. Nella Buca del Corno il diverso colore delle concrezioni è da attribuirsi all'intorbidamento dell'acqua che attraversa il suolo percorrendo poi un breve percorso prima di affacciarsi alla volta o alle pareti. Nelle rare concrezioni candide l'acqua ha avuto modo di sciogliere e trasportare il calcare puro della roccia subendo una filtrazione da parte dei micropori che hanno trattenuto il trasporto dell'argilla .
La presenza di cavità di dissoluzione chimica a carico di precedenti concrezioni stalattitiche e stalagmitiche pare sia collegabile agli effetti alle piogge acide.

segue " la Sala del Vortice"
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sopra
Piccole increspature concrezionali create da un velo d'acqua sorgentizia (non più visibili perché distrutte dai lavori effettuati in grotta; foto E. Pezzoli 1965)

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