BUCA DEL CORNO - ENTRATICO


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Zambelli R. 1994 - 3

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Il tranquillo mare triassico
II Triassico è il primo periodo dell'era mesozoica. Il movimento delle rocce pastose sotterranee diventa intenso e tenta di dividere la Pangea in due pezzi; le sollecitazioni tirano in su e in giù: l'Europa verso il polo nord e l'Africa verso il sud. Fra i due mezzi continenti si forma una grande depressione che si allarga sempre più e viene riempita dal mare. Dopo questa divisione, il nostro territorio rimane attaccato al mezzo continente che viaggia verso sud. Per tante decine di milioni di anni siamo stati africani! Quasi sempre sommersi dall'acqua, ma vicino alla spiaggia, mai in mare molto profondo. Ecco come si è trovato il nostro distretto per alcune decine di milioni di anni. Sotto un mare poco profondo presso la spiaggia; un mare limpido perché sul continente (che era a sud) non c'erano montagne quindi i fiumi non portavano in generale né sabbie né fango; mare caldo perché eravamo stati trascinati, assieme all'Africa, verso sud, verso l'equatore.
Era ambiente adatto per il lussureggiare dei coralli. Ma i coralli in questo periodo erano in crisi: stavano trasformando l'assetto interno del loro organismo passando da una simmetria a base quattro a una simmetria a base sei. «Morte del lupo, trionfo della pecora», dice un vecchio proverbio. La scomparsa quasi totale dei coralli, per l'avanzamento di un altro gruppo di esseri. Non più animali, ma alghe, vegetali, che per non lasciarsi mangiare dai pesci avevano imparato a chiudersi in un involucro roccioso e, come i coralli, a costruire scogliere: ammassi rocciosi alti centinaia di metri. Le rocce della Val Borlezza e del monte Clemo sopra Pianico, con le loro rupi superficialmente bianche, sono i resti delle costruzioni di quelle scogliere.
Verso la fine del periodo Triassico/ circa 210 milioni di anni fa, tra le isolette delle scogliere si stabilirono delle fosse con acqua asfittica nella quale morirono e fossilizzarono gli animali trovati fossili a Cene in Val Seriana: il loro studio assume importanza internazionale.
Alla fine del Triassico riappaiono abbondanti i coralli (se ne trovano in quantità sul Misma e sopra Gaverina) e sul fondo del mare si forma l'ultimo grande deposito di scogliera. Tali rocce, che segnano la fine di questo periodo, ora formano rupi che, sopra Monasterolo, attraversano tutta la montagna, da Solto Collina a Grone.

Il disordinato oceano Giurassico
II Triassico termina 205 milioni di anni fa. Segue un lungo confuso periodo, il Giurassico che si prolunga fino a 135 milioni di anni fa.
Ricordiamo che la causa di tutti i disordini va sempre riferita al movimento della roccia calda e pastosa della profonda Astenosfera, che al principio del Giurassico comincia a muoversi sempre più vigorosamente. Se il sovrastante guscio rigido, nel Triassico si era stirato, sprofondando leggermente, nel Giurassico si rompe: attraverso le rotture sale la lava profonda, ed il fondo dell'oceano nella Bergamasca non è più regolare, ma costituito da un disordinato alternarsi di colli e di fosse.
L'area della Buca del Corno era la sommità di un colle, forse quasi sempre sottomarino; mentre Val della Colta e Selva di Zandobbio erano fosse. Le rocce sedimentate sul fondo marino in quel tempo, in seguito alla elevazione alpina, affiorarono proprio sul nostro territorio e studiando le rocce di Zandobbio possiamo decifrare le testimonianze che hanno conservato.
Sul colle della Buca del Corno (possiamo ormai chiamarlo così) in quel tempo non si depositava più fango marino, perché la melma che si formava scivolava dalla sommità verso le due fosse. Sulla sommità del colle (che oggi forma la base della grotta) da 190 a 135 milioni di anni fa non si formò più roccia; mentre ad Entratico la successione è meno irregolare. In quella fossa si accumulò anche il materiale che scivolava dal colle.
Durante il Giurassico si sono formate le rocce che formano attualmente la parte bassa delle colline sulle quali sorge Entratico. Cercherò di esporre le notizie che ho potuto leggere sugli strati di quelle rocce. Chi trovasse troppo complesso tale racconto, salti i prossimi due capitoli.

I sedimenti del Giurassico

All'inizio del Giurassico (205 milioni di anni fa) per poco tempo continua il mare tranquillo che aveva prima regnato sul nostro territorio. Noi ci trovavamo ancora su di un estesissimo pianoro sommerso, vicino alla spiaggia, con un mare limpido. Si depositarono calcari puliti che divennero roccia bianca Ieggermente rosata (il color rosa è dato da ossidi di ferro diffusi nella roccia), senza traccia di stratificazione. È il celebre Marmo di Zandobbio, privo di fossili.
Sopra il Marmo si depositò del materiale calcareo ancora quasi puro e di colore chiaro, diviso in strati. Viene chiamato "Calcare di Sedrina", perché tale roccia venne studiata per la prima volta sul comune di Sedrina in Val Brembana. Contiene diversi fossili, spesso col guscio trasformato in selce. Il loro guscio si può confondere con quello dei Lamellibranchi; ma il corpo era più simile ai Lombrichi. Nei mari attuali i Bra-chiopodi sono quasi scomparsi.
Sopra questa formazione, che appartiene all'età hettangiana, succede la formazione dell'età sinemuriana, con strati più scuri, composti da calcare misto ad argilla, con fossili costituiti soprattutto da gusci di Ammoniti, ma in generale difficili da estrarre. Questi strati si trovano anche vicino al Cherio là dove incomincia a salire la strada che porta alla Buca del Corno.
Al Sinemuriano succedono, sempre verso l'alto, strati più chiari, talora molto sottili, spesso macchiettati di rosso, ricchissimi di ammoniti conservate male.
Succede un bancone non stratificato, di "marna" (calcare con argilla) rossa, ricco di ammoniti conservate bene. È il famoso "Marmo di Entratico" in Val della Colta. Nella valle sono tuttora evidenti le cicatrici della cava, ancora aperta in tempi piuttosto recenti. L'età di questo marmo rimonta a circa 185 milioni di anni.
Al tempo di questa formazione nel nostro mare, comincia il vero disordine. Il fondo si corruga: talora diventa più profondo, tal altra forse emerge. Al posto della Buca del Corno esisteva un'altura simile ad un colle sottomarino; al posto del paese c'era una fossa, nella quale i depositi marini della sommità del colle scivolavano accumulandosi. Presso il paese mancano i successivi sedimenti marini per un periodo di circa 15" milioni di anni; presso la Buca del Corno, il vuoto di sedimentazione è durato 45 milioni di anni. Se mi chiedeste dove sono finiti i sedimenti di quegli anni, vi risponderei che non lo so. I primi sedimenti che ricominciano a depositarsi nella fossa, sono composti da calcare e argilla di color rosso mattone: i suoi fossili non sono più Ammoniti, ma Belemniti e Aptici. Gli Aptici erano robusti coperchi che chiudevano l'apertura del guscio delle Ammoniti di quel tempo. Queste rocce fossilifere si trovano appena sotto la cava della Val della Colta; ma tutti le confondono con il Marmo rosso.
Con questa formazione siamo ormai vicini alla fine del periodo Giurassico e al principio del successivo Cretacico, iniziato 135 milioni di anni fa. Per un breve periodo di tempo, il mare tornò tranquillo, il fondo pianeggiante, le acque limpide. Si depositò calcare bianco, in bei strati, chiamato "Maiolica". In mezzo alla piattaforma giurassica della Maiolica emergeva ancora l'altura della Buca del Corno, dalla quale i sedimenti scivolavano nella circostante fossa di Entratico e di Selva. Il pendio era ripido, e talora nella fossa precipitavano delle frane, e nella Maiolica si in-troducevano pacchi di ciottolame che poi veniva ricementato.

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