BUCA DEL CORNO - ENTRATICO


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Zanzucchi G. 1963 - 2

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OSSERVAZIONI PALEONTOLOGICHE E STRATIGRAFICHE SULLA SUCCESSIONE TOARCIANA DI ENTRATICO
I più recenti schemi di .suddivisione del Toarciano italiano sono quelli di S. VENZO (1952) e di DONOVAN (1958). Lo schema di VENZO è basato sulla successione rilevata in dettaglio sull'Alpe Turati e sulle ammoniti da lui stesso raccolte e' studiate. Questa ricca fauna è ora oggetto di illustrazione paleontologica in questo stesso Istituto (PINNA G. 1963). La serie Pliensbachiano sup.- Dogger della valletta sotto l'Albergo della Salute, all'Alpe Turati, venne da VENZO illustrata in schizzo stratigrafico comprensivo (1952, p. 99).
Il successivo schema di DONOVAN, insigne specialista delle Ammoniti liassiche inglesi, è ricostruito essenzialmente su basi bibliografiche (MENEGHINI, MERLA, VENZO), correlate coi livelli inglesi. Egli non potè vedere le vecchie faune ad ammoniti del MENEGHINI conservate al Museo Civico di Storia Naturale di Milano, in quanto esse andarono bruciate nell'incendio bellico dell'agosto 1943. E neppure potè vedere le nuove faune VENZO dell'Alpe Turati, in corso di studio qui a Parma; nonché quella qui illustrata di Entratico, che nel 1957 era già da quattro anni in questo Istituto.
Uno specchietto comparativo della suddivisione del Toarciano, secondo VENZO (1952) e DONOVAN (1958), è il seguente:
VENZO non incluse nel Toarciano superiore le " zone a Pleydellia " e " a Dumortieria ", che per noi italiani entrano nell'Aleniano, come definito da MAYEK (1864) e riconfermato ancora da ROMAN (1938) e da GIGNOUX (ed. I960). Oltreché dalla Scuola francese, l'Aleniano viene distinto dagli autori tedeschi, austriaci e da tutti gli italiani, e sempre incluso nel Dogger. DONOVAN invece segue ancora l'opinione di D'OKBIGNY (1850) e della Scuola inglese, che chiude il Toarciano con gli strati a Dumortieria e Pleydellia. La questione non riguarda questo lavoro, dato che l'Aleniano manca in Val della Colta per elisione tettonica (fig. 2) ; ricordo però che essa venne del tutto recentemente discussa da G. PINNA (1963, pp. 73-74) per l'Alpe Turati, dove la serie è continua,
II Toarciano sup. di VENZO diviso rispettivamente nelle due zone a Denckmannia rudis - Brodiceras, Lillae-Denckmannia erbaensis corrisponde alla zona del Phymatoceras erbaense di DONOVAN, suddivisa a sua volta nelle due sottozone della Brodieia bayani e del Crassiceras latum. Sembra inoltre chiara la corrispondenza della zona superiore di VENZO con la sottozona a B. bayani dell'Autore inglese, e così altrettanto della zona a Lilliae di VENZO con la sottozona del Crassiceras latum, pure presente nella mia fauna (Tav. XX, f. 13). Ricordo a questo proposito che nel giacimento di Entratico, il Toarciano sup. è scarsamente rappresentato - verso il torrentello di Val della Colta, stratigraficamente in alto alla Cava - da esigua lente strizzata in faglia col "Rosso ad Aptici" (mia fig. 2). In tale lente a calcari rossi, VENZO raccolse più recentemente Haugia cfr. variabilis (D'ORB.), qui illustrata a Tav. XVII, f. 6, e Pseudogrammoceras doerntense (DENCKMANN) in grande esemplare, con le stesse caratteristiche di conservazione. DEAN, DONOVAN e HOWARTH (1961), affermano che nella provincia europea nord-occidentale, il limite inferiore della "zona a variabilis" è definito dall'abbondante comparsa delle Phymatoceratinae, oltre che dalle Haugia; mentre il limite superiore è posto immediatamente prima dell'apparire dei Grammoceras. Inoltre, l'inizio delle Phymatoceratinae coincide con la sparizione degli Hildoceras: fatto questo che trova riscontro sia all'Alpe Turati, sia in Val della Colta.
I Phymatoceras (= Denckmannia Auct.) sono qui rappresentati da cinque specie, tutte figurate, tra le quali il tipico Ph. erbaense (Tav. XX, f. 5, 6), che all'Alpe Turati, caratterizza la più bassa sottozona del Toarciano sup. Secondo lo schema DONOVAN, essa potrebbe salire anche nella superiore zona a Brodieia; ma quest'ultimo genere, comune sull'Alpe Turati ed ora illustrato da PINNA (1963) nelle sue Tavole XI e XII, non è rappresentato in Val della Colta. Qui, come accennato, la zona più alta del Toarciano è testimoniata da Haugia variabilis e Pseudogrammoceras doerntense, specie caratteristiche della "zona a variabilis" dell'Europa nord-occidentale (DEAN-DONOVAN-HOWARTH 1961), che vengono rinvenute per la prima volta in Italia. La successione di Val della Colta, rilevata assieme a S. VENZO nella primavera 1963, e schematizzata nella mia fig. 2, mi sembra più significativa e più chiara di ogni schema.
La " zona a H. bifrons-semipolitum " di VENZO, del Toarciano inf., concorda con quella a Mer-caticeras di DONOVAN; anche se questi preferisce introdurre una sottozona a sublevisoni piuttosto che a bifrons. Nella mia fauna non è presente il tipico M. mercati e sono invece comuni begli esemplari di sublevisoni e bifrons (mie Tavole).
VENZO definisce la zona inferiore del Toarciano ad " Harpoceras falciferum-Hildaites serpentinum"; mentre DONOVAN preferisce non denominarla in quanto ritiene non tipiche o poco rappresentate in Italia le specie in parola.
Nella fauna di Entratico ora studiata, sono presenti cinque esemplari di H. serpentinum (REIN.), raccolti da VENZO nei calcari compatti rosso-viola verso la base della Cava (fig. 2) : essi, figurati a Tav. XVIII, ff. 1, 3, 6-8, sembrano ben corrispondere al tipo dello Yorkshire figurato da BUCKMAN.
Il mio Harpoceras cfr. falcifer (Sow.), che figuro a Tav. XIX, fig. 8, pur non essendo identico al tipo della specie, rientra nel gruppo dei falciferi ed in specialmodo è confrontabile coi tipi italiani di MENEGHINI figurati in Monographie (1881) [Ringrazio il prof. G. TAVANI, che mi concesse di confrontare i miei esemplari coi tipi dell' Appennino centrale di MENEGHINI, conservati nel Museo di Pisa] e con quello di S. VENZO per l'Alpe Turati. Forse alla forma italiana si potrebbe dare un nuovo nome; ma questo potrà venir fatto per l'Alpe Turati, dove gli esemplari sono più comuni e meglio conservati. Di questo gruppo fa parte inoltre un H. cfr. subexaratum- BON. di piccole dimensioni (Tav. XVIII f. 9) ed un Harpaceras sp. (Tav. XVIII, f. 2), che presenta la stessa conservazione degli Hildaites sopra menzionati.
Risulta pertanto pienamente giustificata la distinzione VENZO della " zona a serpentinum - falcifer", già basata anche sulle presenti forme di Entratico da lui raccolte, VENZO, nella Memoria sul Flysch bergamasco (1954, p. 106), aveva elencato tra le ammoniti del Toarciano inferiore di Entratico (Val della Colta), anche l'Hildaites serpentinum, ora da me illustrato (Tav. XVIII) e probabilmente sfuggito a DONOVAN; non risulta che l'Autore inglese abbia compiuto rilievi in sito nel Toarciano della Lombardia, mentre VENZO vi raccolse ricche faune ad Ammoniti sino dal 1936.
Gli esemplari raccolti nel giacimento di Entratico assommano a circa duecento; di essi più di centosessanta si presentarono in buone condizioni per lo studio paleontologico. In tale lavoro mi sono basato sulle opere riportate nella bibliografia a fine testo e, particolarmente, su quelle di MENEGHINI, DUMORTIER, REYNES, WRIGHT, FUCINI, BUCKMAN, MITZOPOULOS, MERLA, NEGRI, VENZO, DONOVAN, per le determinazioni generiche e specifiche, mentre i lavori di ROMAN (1938) e DONOVAN (1954) hanno servito per le determinazioni soprageneriche.

Questa ammonite, classificata come Hildoceras venzoii è una nuova specie trovata in un unico esemplare ad Entratico da Sergio Venzo ed a lui dedicata da Zanzucchi riconoscente di averlo guidato nello studio dei fossili. Nella monografia Zanzucchi afferma che le varie specie di Hildoceras del Toarciano mediterraneo e particolarmente quelle lombarde e dell'Appennino centrale sono tutte ben distinte da questa nuova specie.
Le dimensioni di questa ammonite sono: diametro mm 88; altezza ultimo giro mm 21; larghezza ultimo giro mm 16; ombelico mm 44.
Modello interno appiattito, evoluto, ad accrescimento particolarmente lento e di conseguenza giri che si ricoprono pochissimo; ombelico molto largo, con parete inclinata. L'ultimo giro conservato risulta costituito per i 3/5 dalla camera di abitazione.

CONCLUSIONI
La fauna descritta consta di 165 esemplari raggruppati in 55 specie con diverse forme : esse sono illustrate nelle 8 Tavole. Una specie, l'Hildoceras venzoi è nuova per la Scienza. Trentatre specie sono rappresentate nella collezione VENZO dell'Alpe Turati e 32 si trovano citate nell'Appannino centrale. Come risulta anche dall'unito "Quadro di distribuzione", molte specie sono presenti nello Yorkshire, mentre altre risultano già note nel Toarciano francese, tedesco ed ungherese; poche sono in comune coi giacimenti dell'Epiro, Albania e Balcania.
Il Toarciano di Entratico risulta riccamente fossilifero nelle zone medio-inferiori, con numerosi esemplari di Mercaticeras, Hildoceras sublevisoni e H. bifrons. Meno frequenti Harpoceras e Hil-daites: l'H. serpentinum, " specie indice " della zona inferiore, è rappresentato da 5 buoni esemplari, figurati alla Tav. XVIII. La parte superiore dell'affioramento è caratterizzata dalla presenza di Pseudomercaticeras, Crassiceras latum, Phymatoceras erbaense ed Haugia, cfr. variabilis, "specie indice" del Toarciano sup. inglese, che viene per la prima volta segnalata in Italia.
La laminazione tettonica che provocò in Val della Colta l'elisione delle radiolariti, di parte del " rosso ad aptici " e di tutta la maiolica, ridusse localmente anche la parte superiore del Toarciano (fig. 2), per quanto la presenza di singoli esemplari di Haugia variabilis e Pseudogrammoceras doerntense stia a testimoniare il Toarciano più alto. L'Aaleniano, rappresentato all'Alpe Turati, è mancante per l' elisione tettonica.

RIASSUNTO

Si descrivono ed illustrano le ammoniti di Entratico (Bergamo) distribuite nei seguenti generi : Phyllocerus, Calliphylloceras, Rhacophyllites, Lytoceras, Dactylioceras, Calacodoceras, Nodicoeloceras, Peronoceras, Hildoceras, Hildaites, Mercaticeras, Harpoceras, Poliplectus, Pseudolioceras, Grammoceras, Pseudogrammoceras, Frechiella, Phymatoceras, Pseudomercaticeras, Crassiceras, Haugia. Esse fanno parte della collezione del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. La fauna, ricca di ben 165 esemplari in ottime condizioni di conservazione, è riferibile al Toarciano sup. (pars), medio ed inferiore. L'Hildoceras venzoi, della "zona a bifrons- mercati" è specie nuova.


Bibliografia (omessa)


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vedi anche ...
Teruzzi Giorgio, 1994
I FOSSILI DI ENTRATICO



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