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DOCUMENTI > INTERESSE MULTIPLO
Fauna
Purtroppo la fauna in questi anni ha subito un'enorme rarefazione dovuta a vari fattori; sarebbe auspicabile poter confermare le parole citate nel "Bel Paese" dello Stoppani "se esagero, ditemi che io mentiscono. La volta era tutta ricoperta a una specie di panno nero, che discende a drappelloni, a fiocchi a cascate. Erano migliaia e migliaia di pipistrelli aggrappati colà. Un primo strato ricopriva letteralmente una roccia; poi un secondo s'addossava al primo; poi giù un terzo, un quarto, formando come un gran coltrone vivente". Di questi troglosseni vertebrati in 15 anni di nostre escursioni non se ne sono visti più di tre, uno appeso nella Sala della Cascata, uno nella Sala del Vortice e uno nel Meandro della Doppia S; questi chirottteri appartengono molto probabilmente al gruppo dei Rhinolophidi (Ferri di Cavallo). Chirotteri che vivono generalmente solitari, mentre quelli descritti dallo Stoppani appartenevano probabilmente al gruppo degli Myotis o Miniopterus, questo gruppo preferisce una vita in gruppi. Una presenza evidente, attiva ancora oggi nella grotta sono le salamandre del gruppo Salamandra salamandra; i mammiferi (pipistrelli) e gli urodeli (salamandre) scelgono la grotta come ambiente abitativo temporaneo per le condizioni ambientali favorevoli (temperatura ed umidità costante). La grotta viene utilizzate utilizzata generalmente per il letargo invernale, per la riproduzione, altro fattore importante per i chirotteri che vi si rifugiano durante le ore calde diurne per uscirvi poi a caccia di cibo nelle ore crepuscolari o notturne, quando l'umidità e la temperatura esterna si presenta quasi simile a quella interna. Gli urodeli fuoriescono dalla grotta generalmente quando la temperatura e l'umidità esterna si avvicina all'interna nella zona della Sala Salamandre (finale), in vari anni, nella seconda metà del mese di marzo si sono spesso viste varie famiglie con numerosa prole. Non necessariamente questi esseri viventi prediligono la grotta, ma possono, nel caso dei chirotteri utilizzare per il loro ciclo vitale indistintamente anche vecchi campanili e case abbandonate o diroccate. Mentre le salamandre generalmente utilizzano fossati molto umidi o con acqua, oppure terreni acquitrinosi, altra fauna molto varia risulta presente nella grotta, ma purtroppo non si sono reperite le pubblicazioni relative.
Flora
La grotta ospita una flora non meno interessante della fauna; essa comprende specie vegetali appartenenti a gruppi molto diversi, che colonizzano all'ambiente cavernicolo a partire dall'ingresso fino al limite dell'oscurità assoluta, e talvolta anche oltre. La varietà, l'abbondanza la distribuzione dei vegetali è molto variabile in relazione con le condizioni fisiche della grotta; la flora cavernicola è infatti influenzata da luce, umidità, temperatura, ecc. in modo più netto che non la fauna, a causa della sua immobilità e delle sue strettissime relazioni con il suo substrato. Nel Buco del Corno la si nota lungo le linee di illuminazione decrescente, di umidità crescente con la temperatura sempre stabile. Per le piante superiori il fattore determinante è la luce, la cui diminuzione provoca la rarefazione, poi la scomparsa delle Fanerogame (piante con fiori), quindi dei muschi e delle epatiche, poi delle alghe verdi, per ultime anche delle esili patine licheniche superstiti. L'umidità condiziona un rigoglioso sviluppo di muschi, epatiche, funghi, alghe, licheni; come si può notare i vegetali, salvo alcune eccezioni, in questa grotta sono tutti troglosseni. Il Buco del Corno si può collocare come cavità tipo nel regno vegetale (tav. n° 3).
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