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DOCUMENTI > GEOLOGIA
La elevazione quasi definitiva
Quasi due milioni di anni fa inizia l'ultima era geologica: il Neozoico o Quaternario. Cerchiamo di riassumere gli avvenimenti più significativi che si sono succeduti.
- Entratico con il territorio della fossa padana gradualmente si alza di due-trecento metri: quindi il mare gradualmente si ritira verso Venezia, lasciando un estesissimo territorio all'asciutto.
- Le montagne della Bergamasca settentrionale si alzano moltissimo di più; le frane si intensificano, il fondo dei fiumi diventa ripido e le acque irruenti trascinano verso la pianura ingenti alluvioni che poco a poco riempiono la fossa padana e la trasformano in pianura padana.
- In principio il clima rimane caldo; il nostro territorio era abitato da un gigantesco Elefante del caldo, da Rinoceronti ed altri bestioni strani. A Leffe in Val Seriana, le loro ossa sono state conservate nei depositi di lignite.
- Verso l'inizio dell'ultimo milione di anni incominciano le glaciazioni classiche, e periodi freddi si alternano a periodi caldi. Verso la fine delle glaciazioni, presso i nostri fondovalle pascolava il mastodontico Mammut del freddo, vestito di denso manto peloso. Le sue ossa si trova no conservate nelle argille del Petosino presso Bergamo.
- Diecimila anni fa le grandi glaciazioni sono finite, i ghiacci si sciolgono.
Le glaciazioni classiche
Non si conosce l'inizio delle glaciazioni verificatesi nell'ultimo milione di anni: i fiumi ed i ghiacci successivi hanno distrutto le testimonianze di quelli più antichi. I ghiacciai provengono dalle valanghe che accumulavano sul fondovalle tanta neve che non poteva venire sciolta durante l'estate. Ogni inverno il cumulo cresceva, fino a formare degli ammassi altissimi che si trasformavano in ghiacciaio che sciverso la pianura. Le montagne della Val Cavallina non erano grandi abbastanza per creare un ghiacciaio. Ma la lunga fiumana del ghiacciaio della Val Camonica quando raggiungeva Lovere era tanto alta che, superato Pianico e Solto Collina, scivolava entro la Val Borlezza e la Val Cavallina.
L'ultima glaciazione (Wurm), terminata circa 12.000 anni fa, lasciò segni importanti nella nostra valle. Il ghiacciaio raggiunse Casazza. Il materiale portato avanti dal ghiacciaio ed abbandonato al Castello divenne la diga che formò il lago di Endine. Le grandi alluvioni in seguito allo scioglimento delle nevi colmarono di ciottoli la valle. Solo più tardi il Cherio avrebbe eroso il materiale che prima aveva accumulato, incidendo di nuovo una profonda valle fino alla sua posiattuale.
La penultima glaciazione (Riss) terminata circa 125 mila anni fa fu più intensa: i suoi ghiacci coprirono anche il territorio di Borgo di Terzo. Quando si sono sciolti, la diga del materiale abbandonato là dove era giunto il ghiacciaio formò un grande lago che coprì Borgo, Casazza e forse anche Endine. Fu chiamato «Lago di Grone».
La terz'ultima glaciazione (Mindel), terminata circa 400.000 anni fa, fu la più importante, ma i resti vennero completamente distrutti nei tempi successivi. Però sotto Entratico, inferiormente al punto in cui Val della Colta si collega a Val dei Brugali, è stato trovato un piccolo residuo di antiche argille identiche a quelle che si depositano sul fondo dei laghi. Anche se mancano vere testimonianze, è possibile concludere che il più grande antico ghiacciaio fosse giunto quasi a Trescore; e che sciogliendosi avesse abbandonato il materiale trasportato che avrebbe formato una diga tra Entratico e Trescore, permettendo la formazione di un laghetto di breve durata di cui non si conoscono i limiti. Piace immaginare una lunga lingua di ghiaccio che scorre in valle sotto Entratico; e successivamente un laghetto sulla cui spiaggia distendersi al sole. Questo laghetto fu battezzato «Lago di Entratico».
Chissà quante volte presso la fronte degli antichi ghiacciai che invasero la Val Cavallina si formarono dei laghetti come capita ancora presso la fronte dei ghiacciai attuali. Saltuariamente l'acqua sfonda la diga fatta di ciottoli e di fango. Allora una violenta fiumana trascina a valle massi enormi.
Tra Fornaci ed Entratico, sul lato sinistro della strada nazionale, sono stati accomodati due grandi massi: uno di roccia rossastra (Verrucano), l'altro di calcare chiaro. È molto probabile che i due massi siano stati trascinati da una alluvione succeduta in seguito alla rottura del fronte di uno di questi laghetti. Il masso rossastro proviene dalla Val Camonica mentre quello calcareo cadde sul ghiacciaio che lo trasportò da una località meno lontana. Nei prati adiacenti si trovano altri massi, seppure meno grandi, probabilmente portati da disastrose alluvioni del periodo glaciale.
continua ...
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