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LA GROTTA > VISITA DIDATTICA
Le pareti della grotta evidenziano l'affacciarsi degli strati con le loro particolari inclusioni di selce scura e con il loro andamento sinuoso che in parte è dovuto agli sforzi tettonici subiti ed in parte a fenomeni di slumping (scivolamento e deformazione allo stato plastico) quando erano ancora sedimenti marini intrisi d'acqua.
Tutti i fenomeni carsici, e la Buca del Corno di Entratico ne è un esempio, si sviluppano a partire da due condizioni: che la roccia sia di natura carbonatica e che l'acqua che la bagna abbia una certa acidità. In queste condizioni la roccia subisce il processo di dissoluzione chimica. Invece i noduli di selce in essa contentuti sono insolubili nell'acqua e con l'arretramento delle pareti sono destinati a sporgere ed alla fine staccarsi. Maironi da Ponte aveva già osservato questi "ciottoli in selce" e scrive: "nelle pareti laterali della grotta, le quali, come ho detto sono formate di pietra calcare si trovano come impiantati frequenti pezzi, molti di una figura rotonda di una pietra selciosa come calcinata. Sembrerebbero ciottoli fitti a getto nella motta".
Inoltre un'osservazione attenta delle pareti della grotta manifesta un'altro fenomeno: le invisibili microfratture e le disomogeneità della roccia sono evidenziate dalla corrosione carsica superficiale che diviene più aggressiva lungo di esse determinando la caratteristica superficie a" pelle di elefante", come le mfigure mostrano chiaramente.
segue "i fori" ..