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LA GROTTA > VISITA DIDATTICA
È la prima sorprendente cavità a sviluppo verticale della grotta che si apre improvvisamente al di là di un angusto varco sulla parete del percorso. Giovanni Maironi da Ponte, che vi entrò più di due secoli fa, la descrive come il "vuoto di una grande torre". In pianta la sala ha una forma vagamente ovale con dimensione maggiore orientata secondo l'andamento di una frattura verticale.
Al suo interno colpisce il grande sviluppo in altezza della concrezione citata da Antonio Stoppani, come esempio, nelle " Note per un corso annuale di Geologia" (1866). "Vi sarà occorso, per esempio, di osservare come una goccia aderendo ad una superficie che presenti un piano inclinato, vi scorra segnando una striscia più o men tortuosa. Nel nostro caso la striscia è segnata da una incrostazione che a poco a poco forma un lembo saliente, che si accresce e si allunga. Ecco l'origine delle magnifiche stalattiti panniformi. Un bellissimo esempio ne vidi nella Grotta del Corno sopra Entratico. Una specie di padiglione o di ricca cortina raccolta cade entro un antro appartato dell'altezza di 7 ad 8 metri, e si diffonde in morbidissimo strascico sul suolo".
Purtroppo l'estensione al suolo della concrezione non esiste più, perché è stato asportato da vari e maldestri scavi che hanno fruttato il ritrovamento al piede della cascata di numerosi resti ossei umani.
In basso a destra, il disegno originale di E.Pezzoli (1965) mostra due diramazioni superiori della cavità, difficilmente accessibili, dalle quali proviene l'acqua che scende in cascata sulla stalattite "panniforme".
segue " i massi caduti" ...
Le 4 foto in bianco e nero sono state scattate a metà degli anni '60. La prima a sinistra mostra la base sospesa della stalattite panniforme.
Un volta la concrezione si estendeva anche sul pavimento proteggendo gli strati contenenti ossa umane, le uniche trovate nella grotta. Le altre foto ricordano alcune fasi esplorative della cavità.
La pianta della Sala della cascata (schizzo di E.Pezzoli 1965) mostra due diramazioni esplorate con una certa difficoltà che si affacciano nella parte della cavità.